Animali Notturni: un film di Tom Ford

Animali Notturni, il nuovo attesissimo film di Tom Ford, stilista di successo passato dietro la macchina da presa da poco meno di un decennio, è uno di quei film di una strana bellezza, che sin dalle prime immagini ti colpiscono come un pugno nello stomaco per la violenza e la drammaticità della storia, trascinando lo spettatore in uno stato d’ansia e di impotenza di fronte agli eventi che scorrono sul grande schermo, e di cui tuttavia è impossibile non apprezzarne l’eleganza stilistica e l’abilità narrativa del regista nel raccontare con grande maestria storie e personaggi che si intrecciano in spazi e tempi diversi.

Quasi interamente ambientato di notte, come a volere accentuare i toni cupi di questo thriller psicologico, Animali Notturni gira intorno alla vita di Susan Morrow (interpretata da una bravissima Amy Adams) mercante d’arte di Los Angeles alle prese con il successo e il benessere che ne consegue, a cui fa da contraltare una vita privata infelice, sterile di ogni emozione, complice anche un matrimonio che sembra andare alla deriva (difficile non trovare un paragone con l’American Beauty che valse l’Oscar a Sam Mendes nel 2000).

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Fino al giorno in cui Susan è costretta a fare i conti con il proprio passato: dopo avere ricevuto dall’ex marito Edward Sheffield (interpretato da Jack Gyllenhall) di cui non ha notizie da diversi anni, il romanzo da questo scritto e a lei dedicato, intitolato appunto Nocturnal Animals, si cimenta nella sua lettura realizzando come la violenta storia raccontata da Edward non sia altro che una chiara allusione all’altrettanto violenta fine della loro storia d’amore, sacrificata da Susan in nome di una vita ricca e agiata, un racconto che assumerà sempre più i tratti di una vendetta dell’ex marito ferito e tradito.

Ma Animali Notturni cela anche un chiaro riferimento e un attacco più o meno velato al mondo della moda di cui lo stesso registra è stato protagonista per anni: come Susan realizza di non essere felice ed interessata all’arte, sua grande passione, anche Ford (forse) realizza di non amare più il mondo patinato e scintillante della moda.

Piccola curiosità in tema di rock: qualche giorno prima di vedere Animali Notturni, scorrevo la libreria di Spotify sul mio IPhone, quando ad un tratto mi sono soffermato su A Joyful Noise dei Gossip, pensando immediatamente che fine avesse fatto Beth Ditto. Strano ma vero, soprattutto per uno come il sottoscritto che non crede alle coincidenze, ma qualche giorno dopo ritrovo la cantante dei Gossip in Animali Notturni: una presenza, sia pure per pochi istanti, che testimonia la scelta artistica di Ford di utilizzare il corpo della sinuosa e affascinante cantante per colpire e sgretolare uno dei dogmi del mondo della moda, quello della bellezza esteriore fine a se stessa, dell’apparire che prevale sull’essere, un dogma che tuttavia sembra appartenere al mondo intero.

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