QUEL GENIO DI GENE WILDER, FRANKESTEIN JUNIOR E WALK THIS WAY

Pochi giorni fa si è spento all’età di 83 anni il comico americano Gene Wilder (vero nome Jerome Silberman, nato l’11 giugno 1933 a Milwaukee) a causa di alcune complicazioni legate all’Alzheimer di cui l’attore soffriva ormai da tempo. Come dichiarato dai familiari all’indomani della scomparsa, la malattia era stata celata dall’attore per il desiderio dello stesso Wilder di non turbare i bambini che hanno sorriso e lo hanno amato per la sua interpretazione del personaggio Willy Wonka nel classico Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato del 1971, film che ha fatto sognare intere generazioni di ragazzini.

Tanti i ruoli interpretati da Wilder per il grande schermo che lo hanno reso celebre e consacrato una delle più importanti star hollywoodiane negli anni 70 e 80, soprattutto grazie alla collaborazione con l’amico Mel Brooks (del quale era diventato l’attore-feticcio) e Richard Pryor, alcuni dei quali resteranno indimenticabili: oltre al fiabesco Willy Wonka ricordiamo il nevrotico  dottor Frankestain in Frenkestain Junior e Wako Kid nella parodia western Mezzogiorno e mezzo di fuoco (entrambi di Mel Brooks, usciti nel 1974).

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Ma la carriera di Gene Wilder è in certo senso legata anche alla storia del rock’n’roll. Appresa su internet la notizia della sua scomparsa, mi è subito venuta in mente la storia poco nota ai più della nascita di una della più belle e famose canzoni nella storia del rock: Walk this way degli Aerosmith.

 

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La storia è più o meno questa: siamo nel 1974 e gli Aerosmith, all’inizio della loro carriera e con alle spalle i primi due album (Aerosmith del 1973 e Get your Wings del 1974), a dicembre dello stesso anno volano alle Hawaii per partecipare ad un concerto all’Hard Rock Cafè di Honolulu. Durante un pausa del soundcheck, il chitarrista Joe Perry, in attesa di ricevere un partita di droga (allora molto in voga tra i componenti degli Aerosmith, soprattutto tra Joe e Steven, non a caso noti come Toxic Twins), inizia a strimpellare la sua chitarra, accompagnato in questa specie di jam session da Joey (Kramer) batterista della band e successivamente anche da Steven, creando così quasi per caso il riff di quella che sarebbe poi diventata Walk this way.

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Tornati subito dopo in studio (ai Record Plant di New York) per la registrazione del loro terzo album Toys in the Attic del 1975 (quello della consacrazione a nuovi dei del rock) decidono di inserire quella canzone dal riff elettrizzante che Joe aveva creato alle Hawaii. Tuttavia, nessuno riesce a trovare un titolo nè a buttar giù le parole da associare alla musica. Così la band decide di prendere una pausa e di andare a fare un giro per New York. Arrivati a Times Square entrano in un cinema dove viene proiettato Frankenstein Junior uscito poco prima nelle sale americane.

L’idea arriva finalmente guardando il film. Infatti la band (ad eccezione di Joe che aveva già visto il film) rimane folgorata dalla scena in cui Gene Wilder arriva in stazione dove ad attenderlo trova il maggiordomo Igor, interpretato da Marty Feldman: questo zoppicando scende le scale e chiede al dottor Frenkenstein di seguirlo porgendogli il proprio bastone e invitandolo a zoppicare alla stessa maniera del maggiordomo, pronunciando appunto le parole “Walk this way. This way”. Da quel momento decidono che il titolo della canzone sarà Walk this way.

Il testo viene infine scritto quella stessa notte in hotel da Steven. Tuttavia, il giorno dopo, tornato in studio per completare la registrazione insieme alla band si accorge di avere dimenticato il testo all’interno del taxi. Decide allora di scrivere un nuovo testo: infila in un lettore la cassetta contenente il brano strumentale e inizia ad andare in giro per lo studio con le cuffie per cercare di ottenere nuovamente un testo per la canzone. Poi scompare al piano superiore per non essere disturbato. Quando le parole cominciano a venire fuori, si accorge di avere dimenticato dei fogli di carta su cui appuntare le parole, così inizia a scrivere il nuovo testo sul muro. Un volta terminato questo stravagante processo creativo, torna al piano di sotto per prendere qualche foglio su cui scrivere le parole appuntate poco prima sul muro.

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Nasce così Walk this way, una canzone che parla di una cheerleard che inizia al sesso un giovane studente, canzone che vedrà il successo solo a seguito della sua ristampa nel corso del 1976 (sulla scia del successo del nuovo album Rocks dello stesso anno), e che diventerà uno dei più grandi successi della Greatest American rock’n’roll band, oltre ad uno dei più grandi classici della storia del rock.

La canzone vivrà poi, 10 anni dopo, una seconda vita e un secondo successo grazie alla cover dei grandi Run- DMC e al relativo video, diventando il primo esempio di cross-over tra rock e rap, rilanciando la seconda vita artistica degli Aerosmith che torneranno al successo planetario grazie al trittico Permanent Vacation (1987), Pump (1989) e Get a Grip (1993).

Tornando a Walk this way, se questa appena raccontata è la storia di come è nata la canzone, ringraziamo il grande Gene Wilder (con la complicità ovviamente di Marty Feldman) non solo per averci fatto ridere come matti con il suo dottor Frenkenstein ma anche per essere stato – sia pur inconsapevolmente – fonte di inspirazione di uno dei più grandi classici della storia del rock.

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