DON BROCO

Non capita spesso, soprattutto di questi tempi di ascoltare un nuovo album e goderselo dalla prima all’ultima canzone. Non capita più spesso per i mostri sacri del rock, figuriamoci per le nuove band.

Se questa sembra essere la regola alla quale il music business ci sta abituando, tuttavia come ogni regola che si rispetti, esistono anche le eccezioni, e nel mio caso l’eccezione più recente è rappresentata dai Don Broco, rock band inglese non proprio esordiente, formatasi nel 2008 a Bedford e con all’attivo due album, Priorities – debutto del 2012 – e il recente Automatic del 2015 (entrambi pubblicati da Sony Music), due album belli e godibilissimi, mai monotoni, che mostrano la capacità di questi 4 ragazzi inglesi di spaziare con grande abilità dall’alternative rock (Priorities, What You Do To Me, You Wanna Know), al pop-rock (Whole Truth, Further, Nerve) con alcune incursioni di post-hardcore (Money Power Fame), due album che, almeno nel mio caso, ti mettono voglia di ascoltarli a ripetizione.

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A questo si aggiunge il fatto che i Don Broco (al secolo Rob Damiani alla voce, Simon Delaney alla chitarra, Tom Doyle al basso e Matt Donnelly alla batteria) ci sanno fare anche dal vivo. E la prova è stata la loro esibizione sul palco dei Magazzini Generali lo scorso 14 ottobre, in occasione del loro primo concerto milanese come headliner (qualcuno se li ricorderà per la fugace apparizione nel 2009 sul palco dell’Alkatraz al fianco dei più metallari Bring Me The Horizon).

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Poco più di un’ora durante la quale i 4 Don Broco, sfoggiando un look più da eredi dei Backstreet Boys versione settimana della moda milanese che da veri e propri rocker, hanno mostrato la loro capacità nel tenere il palco già dalle prime note dell’intro di Everybody, lanciandosi così nell’esecuzione (quasi) perfetta dei brani di Automatic (You wanna know, What You do to me, Fire, I got sick, Automatic e Superlove) oltre alla hit Whole Truth, Hold on, Priorities e Actors tratte da Priorities, trascinati dalla carica esplosiva di Rob Damiani che, senza risparmiarsi un secondo, canta, balla e salta in pieno stile punk spalleggiato da Simon Delaney e Tom Doyle, e accompagnato in modo impeccabile durante i cori delle romantiche Further e Nerve da Matt Donnelly. La chiusura del concerto è invece affidata a Money Power Fame che si presta magnificamente come finale con il botto di una breve ma davvero convincente esibizione.

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Morale della favola (se non fosse chiaro): i Don Broco con il loro rock variegato e la straordinaria carica dal vivo hanno stoffa da vendere e se sapranno giocare bene le loro carte, faranno presto parlare nuovamente di loro.

The G Side

Set list:

Everybody

You wanna know

What You do to me

Whole Truth

Hold on

Fire

Priorities

Further

Actors

Nerve

Thug

I got sick

Automatic

Superlove

Money Power Fame

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