depeche mode - the g side

IL RITORNO DEI DEPECHE MODE A SAN SIRO: LA RECENSIONE DI THE G SIDE

Non me ne vogliano Martin Gore e Andrew Fletcher, membri storici dei Depeche Mode che hanno contribuito in tutti questi anni, insieme a Dave Gahan, a fare della band inglese una della rock band più longeve e blasonate del pianeta. Ma vedere il frontman dei Depeche Mode ballare, volteggiare e cantare sul palco, come nessuno al mondo sa fare, è già di per sé un motivo più che sufficiente per assistere ad un loro concerto, incluso quello di ieri sera a San Siro.

Un concerto che si apre con Revolution dei Beatles che accompagna l’ingresso sul palco della band e per ultimo di Gahan che, come prevedibile, provoca il boato dei quasi 60.000 mila spettatori non appena la sua inconfondibile sagoma compare in controluce sul mega schermo centrale del palco.

Come anticipato da rumors pre-concerto, la set list è la stessa di Roma (giusto per non far torto a nessuno), 22 canzoni che dividono idealmente il concerto in due parti: la prima più intima e cupa con 5 brani del nuovo album (Going Backwards in aperturta, So Much Love, Cover Me, Poison Heart e Where’s The Revolution) intervallati dai grandi successi del passato, primo tra tutti Barrel Of A Gun e poco dopo World In My Eyes; la seconda parte per trasformare la Scala del calcio in un dance floor a cielo aperto.

E’ sufficiente così l’intro che precede Everything Counts per ricordare a tutti che Dave Gahan è qui per ballare e allora, grondante di sudore già dalla seconda canzone, eccolo saltellare in lungo e in largo sul palco per incitare i suoi fan visibilmente impazienti di esplodere, come di fatto esplodono, alle prime inconfondibili note provenienti dalla tastiera di Gore, fino a far quasi venire giù San Siro con Enjoy The Silence e Never Let Me Down Again.

Nel bis spazio a Somebody eseguita da Martin Gore, già protagonista nella prima parte del concerto con Home e A Question Of Lust, e alla cover di Heroes bellissimo omaggio a David Bowie da parte di Gahan da sempre fan del Duca Bianco e sua fonte di ispirazione.

Il Finale è dedicato a I Feel You e ovviamente a Personal Jesus che riaccende gli animi per un’ultima volta ancora nonostante tutti, Gahan compreso, vogliano ancora ballare, ma la band abbandona definitivamente il palco anche se qualche luce accesa forse per sbaglio fa partire un boato e lascia pensare ad un altro bis nonostante fosse iniziato il fuggi fuggi generale verso le uscite dello stadio.

Ahimè è solo un errore quindi ormai in prossimità dei cancelli proseguo verso l’uscita della stadio e una volta raggiunto lo storico tram n. 16 che collega San Siro con il centro di Milano, realizzo per l’ennesima volta che i Depeche Mode hanno senza dubbio quella marcia in più che, per nostra fortuna, li porta a restare sulla cresta dell’onda ancora oggi a distanza di 37 anni dal loro esordio, trascinati da un istrionico ed inimitabile Dave Gahan uno dei più grandi performer nella storia del rock nonostante tutti gli eccessi del passato.

Ma non è forse questo il vero segreto del rock’n’roll?.

Luca – The G Side

Questa la set list:

Intro: Revolution (The Beatles)
Going Backwards
So Much Love
Barrel Of A Gun
A Pain That I’m Used To
Corrupt
In Your Room
World In My Eyes
Cover Me
Home
A Question Of Lust
Poison Heart
Where’s The Revolution
Wrong
Everything Counts
Stripped
Enjoy The Silence
Never Let Me Down Again

Bis
Somebody
Walking In My Shoes
Heroes (David Bowie)
I Feel You
Personal Jesus